In Europa esistono circa 350.000 mulini ad acqua, e numerosi impianti per la produzione idroelettrica dismessi che potrebbero essere sfruttati nuovamente assicurando una produzione di energia che seppur modesta potrebbe soddisfare il consumo domestico o locale. Spesso però, rimettere in funzione tali impianti non è semplice e richiede un minimo di organizzazione e un non trascurabile impegno economico.
Per questo è nata la prima guida destinata a chi vuole far rivivere attraverso sistemi di cooperative, le vecchie strutture inutilizzate di mini idroelettrico. Attraverso il progetto dell’Unione Europea RESTORhydro, con un budget di 2.542.000 euro, si procederà inizialmente a mappare i possibili siti da recuperare e poi si andranno a definire i progetti delle cooperative potranno concretizzare l’utilizzazione di queste strutture.
In Italia, sebbene non vi siano ancora ufficialmente cooperative, esistono diversi progetti già avviati, uno su tutti quello in corso di realizzazione nel parco di Monza. In futuro invece nuove possibilità potrebbero aprirsi a Settimo Torinese, Pavia e nella Valle dell’Olona. Attivare tanti piccoli impianti rinnovabili potrebbe portare ad una maggiore razionalizzazione del consumo energetico e nel contempo, attraverso il recupero delle strutture, anche ad una valorizzazione del territorio.