A Phnom Penh, in Cambogia, in occasione della trentasettesima sessione del Comitato del patrimonio mondiale, l’Etna sarà proclamato patrimonio dell’Unesco, alla presenza dei rappresentanti di oltre 180 Paesi.
A rendere nota la notizia, il Ministero dell’Ambiente al quale è stato comunicato l’esito positivo della valutazione del Monte Etna da parte dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). È stata riconosciuta l’importanza, scientifica ed educativa, connessa all’attività eruttiva del vulcano icona del Mediterraneo, inoltre la notorietà dell’Etna, e le testimonianze inerenti il suo eccezionale livello di attività che risalgono a oltre 2700 anni, fanno del luogo un sito di rilevanza globale per i valori culturali potenzialmente trasferibili alla collettività.
Tutto questo rappresenta un importante traguardo per l’Italia, che dopo il riconoscimento delle Dolomiti vede accrescere il suo patrimonio di siti patrimonio dell’Unesco (Attualmente l’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (47) inclusi nella lista dei patrimoni dell’Umanità), ma ciò deve farci riflettere rispetto alle potenzialità turistiche che possediamo e che per essere valorizzate devono necessariamente coniugarsi con azioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente.