Grazie ad un’ordinanza comunale del Comune di Paestum-Capaccio è stato vietato l’utilizzo di plastica monouso che non sia compostabile e biodegradabile. Dalla prossima primavera i tre chilometri quadrati dell’area archeologica di Paestum e 14 km di litorale assisteranno ad una vera rivoluzione nella gestione dei rifiuti
L’idea è quella di modificare le abitudini delle persone, non solo i 25 mila residenti nell’area, ma soprattutto quelle dei quasi 600 mila turisti che si registrano ogni anno e che contribuiscono a produrre una quantità enorme di rifiuti. Con l’ordinanza le attività commerciali dovranno vendere solamente oggetti in plastica biodegradabile e chiunque vorrà continuare ad utilizzare stoviglie o sacchetti in plastica tradizionale, sarà invitato a non abbandonarli nell’area protetta.
L’iniziativa del Comune salernitano ha avuto risonanza in tutto il Paese, tanto che il movimento ecologista europeo FareAmbiente ha deciso di presentarla e promuoverla a livello nazionale. Oltre ad incidere in maniera sostanziale sulla gestione dei rifiuti, infatti l’idea può rappresentare anche un punto di partenza per migliorare la gestione e la tutela delle numerose aree protette del Paese sempre di più, oggi, esposte a gravi ed inutili rischi ambientali.