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LCA: Un metodo innovativo per la riduzione dei rifiuti

 

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Posted 23 aprile 2012 by

Alla fine degli anni sessanta alcune grandi industrie hanno iniziato a porsi il problema del risparmio delle risorse e della riduzione delle emissioni nell’ambiente.

Da qui nasce la necessita’ di sviluppare un metodo di analisi  degli impatti che tenesse conto del sistema produttivo nel suo insieme.  Tale metodo e’ conosciuto come LCA (Life Cycle Assessment) e tiene conto di tutti i singoli step di trasformazione che intervengono in un processo produttivo a partire dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento dei prodotti a fine vita, attraverso un processo conosciuto come “dalla culla alla tomba” (from cradle to grave) o anche dalla culla alla culla” (from cradle to cradle) se si comprende anche il rientro in circolo dei materiali a fin di vita (es. riciclaggio).

Tale metodo e’ disciplinato da una serie di norme della serie ISO 14040. In tale prospetto normativo  l’analisi viene suddivisa in  4 fasi: partendo da una fase di identificazione degli obiettivi e delle finalita’dello studio (goal and scope definition), si procede alla identificazione per ogni processo/impianto dei flussi di input/output (Life cycle impact inventory) per arrivare poi, attraverso un metodo di stima degli impatti, a calcolare numericamente gli impatti associati al ciclo di vita di un prodotto o di un servizio (Life cycle assessment) e procedere ad una loro valutazione critica (Life cycle interpretation).

Gli impatti solitamenti presi in considerazione in un’analisi LCA, sono  il riscaldamento globale, l’assottigliamento della fascia di ozono stratosferico, l’acidificazione, l’eutrofizzazione, gli impatti relativi all’eco-tossicita’ e alla tossicita’ umana e i consumi di risorse.

Negli ultimi anni l’analisi del LCA ha trovato largo impiego in differenti ambiti: essa e’ alla base della progettazione eco-sostenibile (eco-design), del green public procurement (GPP), dell’individuazione delle Best Available Techniques (BAT), del sistema di etichettature ecologiche (Eco-label), delle politiche integrate di prodotto (IPP).

Ultimamente e’ sempre piu’ utilizzata anche nella pianificazione per la gestione dei rifiuti incentrata in questo caso soprattutto nella riduzione della produzione, ma anche in termini di prodotto evitato; cio’ permette di quantificare gli impatti ambientali evitati dalla mancata produzione di un certo quantitativo di plastica, carta, vetro ecc.

Per condurre un’analisi LCA impostando come scope/goal definition la riduzione dei rifiuti, e’ necessario assumere delle ipotesi di base per restringere la notevole variabilita’ che si puo’ generare, ad esempio in termini di trasporto su strada evitato e quindi riduzione di produzione di CO2 etc. Essa pero’ permette di far emergere elementi di valutazione che vanno oltre la pure evidenza del risparmio economico legato ad esempio al mancato smaltimento.

Anche se  vi sono alcune  amministrazioni che hanno adottato questo metodo per la stesura dei piani attuativi nell’ambito della pianificazione per la gestione dei rifiuti,  il numero risulta essere ancora ridotto. Questa e’ la strada giusta da seguire, soprattutto perche’ i risultati a lungo termine effettivamente hanno dimostrato che  le azioni intraprese, a valle della ufficializzazione dei piani, consentono un’effettiva riduzione della produzione dei rifiuti sia in termini di mancata immissione nel sistema di prodotti quali vetro plastica ecc. , che in termini di riduzione di tutti gli impatti ambientali che avrebbero pesato sul sistema ambientale se tali materiali fossero stati prodotti, impatti dovuti all’estrazione delle risorse alla loro trasformazione al trasporto dalla produzione all’utenza ed infine allo smaltimento.

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Redazione Virtuous

 
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La redazione di VirtuousItaly è composta da professionisti della green economy, in possesso di titoli ed esperienze nel campo dell'energia, della mobilità sostenibile, della gestione dei rifiuti e delle acque.


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