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Energia, un bene comune

 
 
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Posted 22 maggio 2012 by

Nel corso degli ultimi anni sta cambiando l’approccio dell’essere umano nei confronti dell’energia e il modo in cui semplici cittadini e decision makers le si relazionano, la gestiscono e la contemplano. L’energia infatti, da bene astratto, intangibile e inesauribile, sta divenendo col tempo una risorsa con un valore economico e un peso sull’ambiente sempre più rilevanti e alla quale spesso si abbinano concetti più celati, ma altrettanto strategici, quali vantaggio competitivo e consenso.

E’ indubbio che da sempre l’energia gioca un ruolo chiave per l’umanità, basti pensare che già la conformazione e il futuro dei grandi centri urbani dell’antichità, dalla potente Babilonia del primo millennio a.C., all’Atene del V secolo a.C., sono da sempre il risultato diretto delle proprie prerogative, disponibilità e regimi energetici1. Ma per quanto già da allora avesse un ruolo chiave nel destino dell’umanità, è solo da qualche decennio che il feeling, tra uomo ed energia sta davvero cambiando. E’, infatti, lo sviluppo tecnologico-culturale del nuovo millennio a dare la possibilità a ciascuno di noi di assumere ruoli sempre più preponderanti nei confronti del sistema energetico globale. Diveniamo, infatti, selezionatori e allo stesso tempo decisori e questo grazie, ad esempio, all’introduzione di criteri di preferibilità ambientale nella scelta degli elettrodomestici o dei materiali d’arredo per la nostra abitazione, del tipo di combustibile con il quale vorremmo sia alimentata l’automobile che guidiamo, fino ai consensi che indirizziamo ai politici nei quali intravediamo una certa sensibilità ambientale e l’annessa capacità di gestire in maniera ottimale il patrimonio energetico del territorio in cui viviamo. Uno sviluppo che, ancora, ci ha permesso di frantumare le barriere materiali ed ideologiche che ci frapponevano al suo diretto approvvigionamento, rendendoci addirittura produttori e distributori grazie a pannelli solari montati sui nostri tetti, a impianti a biomassa adagiati accanto ai nostri allevamenti, collegati da reti sempre più smart che, in maniera equa e democratica, vanno a ridurre il gap sociale tra esseri umani e rispolverano un legame a volte dimenticato tra questi ultimi e la natura.

Questa silenziosa rivoluzione energetica a cui stiamo assistendo viene solo agevolata dall’attuale crisi economica del mondo occidentale, la quale porta il cittadino, l’ente pubblico e l’impresa a volgere lo sguardo verso l’efficienza e l’ottimizzazione della gestione energetica, perché in realtà nasce da una nuova consapevolezza di tutti i portatori di interesse nei confronti della questione ambientale ovvero della limitata capacità del Pianeta di sostenere il peso delle attività antropiche, dei nostri comportamenti, nonché delle semplici scelte di ciascuno di noi. Mutano in tal modo, legati da un filo invisibile, gli stili di vita delle persone, i target energetici dei decision makers, le performance dei nuclei industriali e dei sistemi di trasporto. Ma a cambiare insieme a loro, con loro, è soprattutto l’idea di energia, un’energia meno nelle mani di pochi, meno misteriosa ed impattante, bensì più democratica, pulita e finalmente di tutti. Un’energia bene comune.

 
1. Peter Droege. La città Rinnovabile. Guida completa ad una rivoluzione urbana.

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Attilio Palumbo

 
Attilio Palumbo
Ingegnere ambientale, si occupa di pianificazione e management dell’energia. Attualmente è Project Manager presso Power Clouds Pte Ltd. E’ autore del Piano Energetico Comunale di Giffoni Valle Piana e consulente per il P.A.E.S. di Cava de’ Tirreni. Ha esperienze e competenze nel campo dell’euro-progettazione e del Project Cycle Management.


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