
Roma: il recupero intelligente dei medicinali per aiutare cittadini e ambiente
A Roma i medicinali possono avere una destinazione alternativa prima di essere destinati al mondo dei rifiuti. A trarne benefici sono l’ambiente ed i cittadini.
Quante volte ci è capitato di comprare dei medicinali ed usare soltanto la metà o i tre quarti del loro contenuto perché non più necessari?
Lo sa bene il Municipio IX (ex XII) di Roma che ha lanciato “Dona un farmaco a chi ne ha bisogno”. Un’iniziativa del tutto innovativa per una gestione virtuosa dei farmaci che non sono piú utili ad un consumatore, ma che potrebbero risultare utili ad un altro utente che probabilmente ha anche difficoltà economiche per l’acquisto di un nuovo pordotto farmaceutico.
La soluzione proposta dal comune è semplice ed efficace. Il progetto, presentato in questi giorni dal vicesindaco Sveva Belviso nella farmacia comunale del quartiere Giuliano Dalmata-Cecchignola, assieme al presidente della Fondazione Banco Farmaceuticoonlus, Paolo Gradnik, al presidente di Famacap Vincenzo Maria Saraceni ed al presidente di Ama, Piergiorgio Benvenuti, consiste nello sperimentare durante il prossimo anno un nuovo modello di recupero dei medicinali.
Se avete in casa medicinali non scaduti di cui non avete piú bisogno, invece di inserirli nei contenitori dei medicinali potete portarli in una delle 43 farmacie di Roma Capitale gestite da Farmacap e inserirli nei contenitori predisposti per la raccolta che presentano la scritta “Aiutaci ad aiutare chi ha bisogno. Recupero farmaci validi non scaduti”.
Ovviamente non tutti i farmaci possono essere inseriti nei contenitori di recupero, infatti alcune categorie, come quelle la cui conservazione è a temperature controllate, quelli ospedalieri di fascia H e tutti quelli contenenti sostanze psicotrope e stupefacenti, dovranno essere smaltite con i metodi tradizionali.
Ma come gestire la distribuzione dei farmaci raccolti? Il modello di recupero e ridistibuzione prevede anche la realizzazione di un database del bisogno sanitario sulla base delle quantità e tipologie di farmaci recuperati, insieme alle statistiche sui pazienti assistiti ed al risparmio conseguito grazie al recupero dei medicinali. Il farmacista avrà il compito di selezionare le medicine realmente utilizzabili che verranno ritirate periodicamente da un rappresentante del Banco Farmaceutico.
Un’iniziativa lodevole non solo dal punto di vista sociale, ma anche ambientale. Basti pensare che i medicinali scaduti, una volta differenziati, devono essere sottoposti a trattatamenti particolari per rendere inerti le sostanze inquinanti presenti e quindi non nocivi per l’ambiente in cui viviamo.
Iniziativa interessante se ci saranno i giusti controlli! La questione è delicata. Speriamo bene