
RICREA: numeri da primato per il riciclo dell’acciaio e l’attenzione per il sociale
Ricrea, Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio, é riuscita a riciclare il 90% dei fusti in acciaio industriali impiegati per contenere oli, vernici, prodotti chimici, alimentari etc. Dai fusti industriali sono state recuperate 84.000 tonnellate di acciaio: un risultato notevole che ha permesso un risparmio di materie prime ed energia di non poco conto.
Il Consorzio, nato nel 1997, ha il compito di promuovere e agevolare la raccolta e il riciclo degli imballaggi usati di acciaio, provenienti dalla raccolta differenziata fatta nelle nostre case quanto da quella svolta presso le aziende, negozi e attività produttive. Al consorzio spetta anche il compito di sensibilizzare, formare e informare i cittadini.
Una realtà da primato, quella di Ricrea, tra le più virtuose nell’Europa del riciclo. I numeri, infatti, sono importanti anche se consideriamo tutte le categorie di imballaggi in acciaio trattati: barattoli (per pelati, conserve vegetali, frutta sciroppata), scatolette (per carne, tonno o cibo per animali), coperchi (per i vasi di vetro della marmellata), tappi corona (per bibite, birra o acqua minerale), bombolette (per vernici spray), fustini e secchielli (per vernici, pitture e smalti). La media di prodotto riciclato che è riuscita ad ottenere si aggira intorno al 75% all’anno. Nel 2011 sono state immesse al consumo 465.000 tonnellate di imballaggi in acciaio pari al peso di 65 Tour Eiffel, e di queste ne sono state raccolte quasi 385.000 tonnellate, pari al peso di 9625 vagoni Frecciarossa e ne sono state riciclate oltre 352.000 tonnellate pari ad oltre 22.000 km di binari ferroviari, ovvero l’equivalente di una ipotetica linea ferroviaria Lisbona – Mumbai (fonte: Adnkronos). Visto il trend positivo degli ulitmi anni, i numeri possono continuare a crescere anche perché l’acciaio può essere riciclato totalmente un numero illimitato di volte senza perdere in alcun modo le proprie caratteristiche meccaniche.
Infine, si sottolinea l’impegno del consorzio anche nel sociale, in particolare pensando all’accordo stipulato con il carcere di Rebibbia che ha dato vita ad un progetto di riciclo all’interno della struttura romana con protagonisti undici detenuti, coordinati da un tecnico specializzato. Grazie a uno speciale impianto di selezione e cernita installato nel penitenziario, si sono occupati di separare manualmente gli imballaggi in acciaio, alluminio e plastica, estraendoli dal materiale multileggero raccolto da più comuni della provincia di Roma e quindi trasferito nella struttura, recuperato, assemblato, pressato e inviato in acciaieria, dove l’acciaio viene fuso e riconsegnato a nuova vita. Tra i rifiuti trattati figurano anche quelli prodotti direttamente nella casa circondariale, producendo così mballaggi cosiddetti a ‘chilometro zero’.