
C.A.A.B.: a Bologna il centro agroalimentare sostenibile con zero sperchi
Il Centro Agro Alimentare di Bologna è il primo in Italia per sostenibilità, grazie ad una serie di scelte che vanno dal ricorso alle rinnovabili, ai prodotti bio, fino allo logistica elettrica.
Il Centro Agro Alimentare di Bologna (CAAB) è il principale mercato nazionale di redistribuzione del settore agro-alimentare, con un fatturato di circa 600 milioni di euro, incluso l’indotto, e occupa ogni giorno oltre 2000 addetti, prima struttura del suo genere in Europa essere certificata Iso 9000 e l’unico mercato al mondo ad avere una certificazione di prodotto. All’interno del Centro è in funzione un sistema di monitoraggio certificato che compie ogni anno circa 100.000 analisi chimiche finalizzate a conseguire una elevatissima sicurezza alimentare nei prodotti distribuiti. Inoltre, il CAAB è stato il primo mercato all’ingrosso italiano a dedicare un’intera sezione ai prodotti biologici, dal momento che già nel 2001 era stata creata, al suo interno, la Borsa Merci Bio, punto di riferimento di mercato per la produzione ortofrutticola biologica in Italia. Si tratta di un modello di struttura sostenibile a tutto campo, all’insegna della lotta agli sprechi, che assume connotazioni diverse: la riduzione degli sprechi di cibo, acqua, energia, rifiuti, mobilità, comunicazione e aumento dell’efficienza e del risparmio.
Di recente la struttura si è dotata di un impianto fotovoltaico con circa 35.000 pannelli fotovoltaici per un totale di 100.000 metri quadri di superficie fotovoltaica che produrranno 11.300.000 KWh di energia. La riduzione delle emissioni di CO2 prevista è pari a 5.250 tonnellate l’anno. Tutte le strutture di cui è composta l’immensa struttura logistica bolognese, sono già energeticamente autosufficienti, rendendo disponibili ulteriori 7,3 milioni di kWh per le infrastrutture dell’area, compresa l’alimentazione del parco di mezzi elettrici adibiti al trasporto delle merci in ambito metropolitano, messo recentemente a punto dal CAAB ed autentico fiore all’occhiello della struttura (avevamo segnalato un’azione simile per il CAR di Guidonia). Aspetto importante quest’ultimo, dal momento che l’energia rinnovabile prodotta all’interno del Centro, servirà ad attivare la cosiddetta “logistica sostenibile dell’ultimo miglio”, con la quale l’orto-frutta presente nell’area mercato dovrà raggiungere il centro della città con i mezzi elettrici in modo da abbattere l’inquinamento atmosferico ed acustico ed ovviamente la congestione del traffico nel centro di Bologna (un po’ come in Francia fa la Carrefour).
Una grande struttura concepita a cavallo tra innovazione e tradizione viste le vocazioni del territorio emiliano e non solo, con una collocazione strategica nei corridoi internazionali delle merci, fondamentale per risollevare le innumerevoli potenzialità che ha l’Italia per ripartire, ed un grande esempio da prendere come riferimento per un settore, quello alimentare, con profonde implicazioni etiche e di solidarietà.
Importante soprattutto se si tiene conto della provenienza dei prodotti. .. che sia dati la priorità a quelli del posto